Braccialetto a Filo Rosso Benedetto: cos'è e come si indossa
Durante il nostro primo viaggio a Dharamsala, in ogni monastero a cui facevamo visita ci veniva offerto in dono questo particolare braccialetto rosso. Siccome abbiamo notato che tantissimi Tibetani lo indossavano, abbiamo chiesto spiegazioni.
In realtà non si tratta di un vero e proprio bracciale, perchè è un semplicissimo filo di corda rossa, ma ha un grosso significato.
Ormai sappiamo che la cultura e la tradizione Buddhista ha come scopo quello di rendere importanti anche gli oggetti più semplici e di uso comune, è quindi logico pensare che una semplice corda fosse perfetta da poter benedire durante le Puja nei monasteri, da lasciare poi ai partecipanti come simbolo e omaggio.
Il rosso è un colore forte in tutte le culture: è energia, è compassione e forza.
La tradizione di legare un filo rosso al polso non è esclusivamente Buddhista, infatti è utilizzata anche nella cultura Induista, Ebraica e addirittura un simbolo più moderno per la battaglia contro alcune gravi malattie (anche presente in una serie tv italiana) o simbolo di lotta femminile contro i soprusi.
Questi fili in corda vengono benedetti dai Monaci Tibetani durante le Puja (cerimonie religiose con offerte) e rappresentano una fonte di energia positiva per chi li indossa.
Diventa un amuleto che protegge la persona dalle energie negative di chi è attorno, aiutandola a mantenere positività e pensieri felici.
Non bisogna tagliarlo, ma quando si consumerà e si staccherà, sarà sufficiente sostituirlo con uno nuovo.
Quando lo indossi per la prima volta, mentre procedi a fare il nodo,pensa fermamente a cosa vorresti che facesse o che ti aiutasse a fare, può esserti di sostegno a raggiungere ciò che ti sei prefissato.
Oltre al colore rosso, oggi è possibile trovare braccialetti nei colori più utilizzati dalla cultura buddhista: ci sono anche arancioni, gialli, o nel mix di colore della Bandiera Tibetana (giallo, bianco, rosso, verde e nero).
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