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"Gravi Preoccupazioni" per i diritti Umani in Cina: 39 Paesi dell'ONU firmano un documento di denunc

Diritti umani a serio rischio in Cina, ecco la lista dei paesi che firmano il documento di denuncia.

Il 06 Ottobre 2020, la Germania ha pubblicato una lista con l'elenco dei firmatari di importanti documenti che analizzano la situazione dei diritti umani nello Xinjang, in Hong Kong, in Tibet (solo menzionato e NON dimentichiamo il 1959) e in generale sulla persecuzione da parte del Governo Cinese.


Fanno parte di questa lista:

- Albania

- Australia

- Austria

- Belgio

- Bosnia

- Bulgaria

- Canada

- Croazia

- Danimarca

- Estonia

- Finlandia

- Francia

- Haiti

- Honduras

- Islanda

- Irlanda

- Italia

- Giappone

- Germania

- Lettonia

- Liechtenstein

- Lituania

- Lussemburgo

- Repubblica delle Isole Marshall

- Monaco

- Nauru

- Paesi Bassi

- Nuova Zelanda

- Macedonia del Nord

- Norvegia

- Palau

- Polonia

- Slovacchia

- Slovenia

- Spagna

- Svezia

- Svizzera

- Regno Unito

- Stati Uniti


La lista è stata presentata alle Nazioni Unite, correlata alla denuncia di crimini nei confronti delle minoranze etniche da parte di Pechino, oltre alle persecuzioni e alle continue intimidazioni.

All'interno della denuncia, viene riportato pubblicamente ciò che già si sa da anni, ossia della presenza di tantissimi "campi di rieducazione politica", che altro non sono che veri e propri LAGER ospitanti circa un milione di persone.

All'interno di questi campi di prigionia, nessun diritto fondamentale dell'uomo viene rispettato: oltre ad una detenzione illegale per crimini contro la religione, la lingua, o le tradizioni cinesi (in territori non appartenenti alla Cina come il Tibet, ad esempio), le minoranze subiscono torture, violenze fisiche e psicologiche.



Come se questo non bastasse, la Cina viene denunciata di:

lavoro forzato

controllo delle nascite

sterilizzazione forzata delle donne appartenenti alle minoranze etniche.


I 39 Paesi firmatari, esprimono una grandissima preoccupazione per la lesione nei confronti della libertà di parola, di stampa e di riunione, definendosi non in linea con il trasferimento dei perseguitati nella Cina continentale.


Oltre alla denuncia, il documento richiede alla Cina "un immediato accesso senza restrizioni allo Xinjiang per osservatori indipendenti tra cui l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani e di porre fine alla detenzione arbitraria di uiguri e membri delle minoranze".


39 Paesi del mondo si sono impegnati per la prima volta insieme, contro la Cina.

Ci auguriamo e lottiamo perchè in futuro ogni Paese possa liberarsi dalle persecuzioni, dai ricatti e dal potere Cinese, compresa l'Italia.


La Bottega nel suo piccolo fa già parte delle 159 organizzazioni che chiedono la liberazione del Panchen Lama

e condivide il pensiero di una società democratica e libera di pensare.




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